Logistica per e-Commerce

Il Fulfillment prima delle vendite

Prima di pensare alle vendite online, occorre operarsi alla definizione dei processi e la gestione delle fasi di Fulfillment, per fare in modo che quando entri l’ordine, la gestione sia organizzata.

Cos’è il Fulfillment?

Rappresenta l’insieme di attività che ha inizio nel momento dell’invio dell’ordine, integra flussi di prodotto, come la movimentazione e la spedizione, i servizi di customer care e supporto al cliente.

Focalizzando l’attenzione sulla Logistica, è bene sapere che la strutturazione di un magazzino dedicato alle vendite ecommerce, richiede enormi sforzi sia dal punto di vista organizzativo che economico di gestione operativa dei flussi.

Fortunatamente qui possono entrare a supporto partner logistici esterni, che sono organizzati in maniera specifica per sopperire a questa problematica, aspetto che vedremo successivamente.

Secondo una recente ricerca di Accenture, oltre il 50% dei brand europei ha dichiarato che le proprie capacità logistiche sono spesso fattore riduttivo del proprio potenziale.

Quali sono le principali attività che avvengono in un magazzino?

Riassumendo potremmo definire le seguenti:

  • Ricezione della merce: organizzando in maniera efficiente i movimenti in entrata.
  • Stoccaggio e conservazione della merce: sistemando in maniera ponderata i prodotti (anche in base al turnover di vendita) e garantendo la loro conservazione.
  • Gestione dell’inventario: attività cruciale per evitare dove possibile rotture di stock (gestibile ad esempio tramite alert per punti di ripristino) o annullamento di ordini per mancata giacenza (entrando nell’ottica di gestire mole di ordini importanti).
  • Il picking post checkout (prelievo della merce ordinata)
  • La preparazione del prodotto e del packaging (in base a direttive ben definite, nulla deve essere lasciato al caso).
  • La gestione delle etichette, del tracking e la consegna allo spedizioniere (se ti è capitato di invertire due indirizzi, sai di cosa sto parlando)
  • La gestione dei resi e il loro ricondizionamento (se previsto).

Stoccaggio della merce

Lo stoccaggio della merce dipende dalla natura stessa di prodotto, se deperibile, a scadenza (esempio generi alimentari), etc.

Tra le metodologie troviamo:

  • Metodo Standard.

Riguarda prodotti non deperibili senza scadenza che richiedono un posizionamento che garantisca comunque la loro conservazione (evitando ad esempio muffe e umidità).

  • Metodo JIT: Just in Time.

Dove il magazzino viene gestito in relazione alla effettiva necessità di vendita. Nato per ridurre l’impatto dei costi relativi al magazzino ed alla merce stipata internamente, necessita di uno studio ed analisi profonda del turnover merce (rischio rottura di stock elevato).

  • Metodo FIFO: First in, First Out.

Dove le scorte più vecchie (first in) dovrebbero essere quelle vendute per prime (first out). Utile per tante tipologie di prodotto, soprattutto alimentari o deperibili.

  • Metodo LIFO: Last In, First Out.

Dove le scorte più recenti (last in) dovrebbero essere vendute per prime (first out). Non è una metodologia comune, ma potrebbe riguardare i prodotti altamente stagionali dove passato il loro tempo, diventano invendibili.

  • Metodo ABC.

Basata sul principio di Pareto. Definita anche Legge 80/20, dove l’80% dei risultato dipende da un 20% di cause che trasportato ad un magazzino definisce che ill 20% di prodotti genera l’80% dei movimenti. In sostanza suddivide la merce in 3 fasce, A, B, C per ordine di generazione di fatturato, dove la A sarà sempre presente in quantità, mentre la B e la C potrebbero essere ridotte o approvvigionate solo in caso di effettiva necessità. Anche questo metodo porta ad una riduzione dei costi di magazzino.

Le dimensioni del magazzino dedicato sono un ulteriore fattore a cui occorre far riferimento sul posizionamento delle merci. Potendo sfruttare ad esempio uno spazio stretto ma molto alto, utilizzando la metologia ABC, andremmo a collocare i prodotti classificati C nelle zone più alte e meno accessibili, proprio per la rara possibilità che queste vengano acquistate.

Dalle precedenti classificazioni ho tenuto al di fuori i prodotti legati alla catena del freddo, che richiedono un trattamento a parte, legato alla logistica del freddo, necessaria per mantenere ad una temperatura adeguata il prodotto per tutto il suo ciclo di vita (solitamente impiegata in ambito alimentare e farmaceutico).

Partner esterni

Se le aziende non sono organizzate internamente o pronte per allestire tutti questi processi, intervengono in salvezza i partner esterni, che possono compensare sia dal punto di vista di specializzazione che dal punto di vista economico.

La gestione logistica in outsourcing conto terzi è molto utilizzata, anche dai più grandi brand, proprio per la complessità di gestione. Pensa anche al solo inventario, dove solo a contare il numero di SKU ti girerebbe la testa. Partner esterni più organizzati ad esempio, gestiscono l’inventario tramite identificazione a radiofrequenza, meglio conosciuta come tecnologia RFID. Pensa al picking prodotti, se non hai un magazzino automatizzato avrai un operatore che sarà costretto tutto il giorno a ricercare tutti i singoli prodotti acquistati. E se ho un ecommerce che genera centinaia di ordini al giorno con un basket medio elevato? Diventa follia.

Concludendo

L’aspetto legato alla logistica ecommerce è uno dei tanti punti oscuri che non si vedono nel processo di vendita e a cui molte aziende o imprenditori non pongono la giusta attenzione, ma ricorda sempre che una bella casa apprezzata e funzionale, si basa sempre su solidi pilastri, anche se non li vedi mai alla luce del sole.

Trattenere le idee fa male alla salute!