Sono più di 33 milioni gli italiani che hanno effettuato un acquisto online nel primo trimestre del 2022, questo è quanto emerge da una recente indagine dell’Osservatorio e-Commerce B2C-Netcomm.
Rispetto al periodo pre-pandemia, si tratta di quasi 10 milioni di persone in più che si sono affacciate al mondo degli acquisti digitali. Ottime notizie, quindi, anche per il futuro! Il trend per il 2023 è positivo e si stima una spinta ulteriore di acquisti online per settori come elettronica, food, cura personale e abbigliamento.
Le aziende già presenti sul canale di vendita digitale non hanno riscontrato grossi problemi ad affrontare questo boom, diverso è stato per le realtà che si sono ritrovate a doversi approcciare a questa nuova modalità di business che, muovendosi di corsa, hanno ottenuto ben pochi risultati. Tra i vari punti focali da gestire, troviamo la logistica dell’e-Commerce.
Intervista a Luca Pierluigi, e-Commerce Manager di iVision Communication
Approfondiamo insieme al nostro esperto Luca Pierluigi, e-Commerce Manager di iVision Communication, tutte le attività che si devono affrontare per una gestione corretta della logistica del proprio e-Commerce. Parleremo di:
- Cosa si intende per logistica di un e-Commerce
- Come gestire la logistica
- Quali sono le tipologie di stoccaggio
- Le dimensioni del magazzino
Cosa si intende per logistica di un e-Commerce
Nell’ambito dell’e-Commerce, con il termine logistica, si intende il complesso delle attività organizzative, gestionali e strategiche che un’azienda deve affrontare per gestire il flusso di materiali dall’origine fino alla consegna al cliente. Si tratta quindi di una serie di attività che il venditore deve curare per far sì che il cliente sia soddisfatto e incentivato ad acquistare nuovamente. Per raggiungere un livello di logistica efficace ed efficiente, bisogna curare una serie di aspetti molto importanti.
Come gestire la logistica
La prima attività che bisogna affrontare quando si decide di avviare un’attività e-Commerce, è la strutturazione di un magazzino. Questo, richiede enormi sforzi sia dal punto di vista organizzativo che economico. In base all’effettiva capacità e possibilità del venditore, si potrà optare per una gestione diretta, una gestione outsourcing o una gestione dropshipping. In questo articolo, ci soffermeremo su tutti gli aspetti legati alla gestione diretta del magazzino. È il metodo più tradizionale, quello che permette un maggiore controllo su tutte le fasi, ma in termini operativi ed economici è anche quello più dispendioso.
Andando sul pratico, quali sono le principali attività che avvengono in un magazzino?

– Ricezione della merce
È la prima fase, quella in cui si devono organizzare in maniera efficiente i movimenti in entrata.
– Stoccaggio e conservazione della merce
I prodotti devono essere sistemati in maniera ponderata, anche in base al turnover di vendita e si devono trovare le condizioni idonee ad una corretta conservazione dei prodotti.
– Gestione dell’inventario
Entrando nell’ottica di gestire una mole importante di ordini, un controllo attivo del magazzino permette anche di evitare dove possibile rotture di stock, evitando di fatto di rimanere con prodotti a quantità 0, soprattutto se prodotti di facile rotazione e nei periodi di massima vendita. Si può evitare questo rischio ad esempio attivando degli alert per punti di ripristino.
– Il picking post checkout
È il momento in cui il cliente effettua l’ordine e bisogna prelevare la merce ordinata.
– Packaging ed evasione dell’ordine
In base a direttive ben definite, si prepara la confezione della merce per la spedizione.
– La gestione dei resi e il loro ricondizionamento (se previsto)
Il ciclo non si conclude con la spedizione della merce, bisogna considerare anche la gestione di eventuali resi, e dove prevista, anche l’attività di ricondizionamento del prodotto.
Quali sono le tipologie di stoccaggio della merce
La tipologia di stoccaggio della merce dipende dalla natura stessa del prodotto, ad esempio, bisogna considerare se è un prodotto deperibile, oppure a lunga scadenza e la dimensione del magazzino.

Tra le metodologie di stoccaggio della merce troviamo:
- Metodo Standard
Riguarda prodotti non deperibili, quindi senza scadenza. Questi, richiedono un posizionamento che garantisca comunque una corretta conservazione (evitando ad esempio muffe e umidità). - Metodo FIFO: First in, First Out
Le scorte più vecchie (first in) dovrebbero essere quelle vendute per prime (first out). Utile per tante tipologie di prodotto, soprattutto alimentari o deperibili. - Metodo LIFO: Last In, First Out
Le scorte più recenti (last in) dovrebbero essere vendute per prime (first out). Non è una metodologia comune, ma potrebbe riguardare i prodotti altamente stagionali dove passato il loro tempo, diventano invendibili. - Metodo JIT: Just in Time
Il magazzino viene gestito in relazione alla effettiva necessità di vendita. È un metodo che nasce per ridurre l’impatto dei costi relativi al magazzino e alla merce stipata. - Metodo ABC
Si basa sul principio di Pareto ed è definito anche “Legge 80/20”, dove il 20% di prodotti genera l’80% dei movimenti. In sostanza suddivide la merce in 3 fasce, A, B, C per ordine di generazione di fatturato. La A sarà sempre presente in una quantità maggiore, mentre la B e la C potrebbero essere ridotte o approvvigionate solo in caso di effettiva necessità. Anche questo metodo porta ad una riduzione dei costi di magazzino.
Le dimensioni del magazzino
Parlando di tipologie di stoccaggio, è necessario tenere in considerazione anche altri fattori, tra cui la dimensione del magazzino. In base alla dimensione del magazzino e alla tipologia di prodotto, si identifica qual è la formula di stoccaggio ideale. Se, ad esempio, si dispone di uno spazio stretto e alto adibito alla funzione di magazzino, si opta per il metodo ABC, dove i prodotti BC saranno posizionati nelle zone più alte e meno accessibili e i prodotti A nella rimanente zona meglio fruibile.
Lo stoccaggio della merce richiede molta attenzione, poiché il magazzino richiede un’ottima organizzazione per evadere gli ordini nel minor tempo possibile e per causare il minor numero possibile di disagi ai clienti finali, puntando alla loro massima soddisfazione e fidelizzazione.
I prodotti legati al freddo, invece, richiedono una logistica ad hoc, con accorgimenti tali da mantenere un’adeguata temperatura del prodotto in tutto il ciclo di vita.