Nell’epoca del boom digitale, l’era dell’offline marketing potrebbe apparire sorpassata. Infatti, grazie all’avvento di Internet e delle tecnologie mobile, tutti possono potenzialmente accedere a un universo di informazioni in un solo click. Eppure, molte (se non tutte) sono le aziende che ancora si affidano a una strategia di marketing tradizionale. Scopriamo insieme che cosa si intende per offline marketing e quali sono le principali strategie che possono essere messe in atto.
Che cos’è l’offline marketing
La definizione di offline marketing include tutte quelle strategie di marketing tradizionale che non hanno a che vedere con il web. Strategie promozionali, quindi, che si avvalgono di canali che non prevedono l’utilizzo di Internet, come ad esempio riviste, radio o televisione. Questi strumenti rappresentano i cosiddetti media tradizionali, ossia quei canali di comunicazione precedenti all’avvento di Internet.
In quest’ottica, dunque, potrebbe sembrare anacronistico avvalersi di una strategia di marketing tradizionale quando si può costruire un piano di marketing online a portata di clic. In realtà, le due tecniche non si annullano l’una con l’altra, ma si completano. Ad oggi, infatti, non basta avere una buona presenza sul web per avere successo: serve strutturare una strategia cross-mediale in grado di integrare i media online con quelli offline.
L’integrazione multicanale è dunque la chiave di volta per quelle aziende che hanno scelto di lavorare online mantenendo una solida presenza anche sui media analogici. In questo modo, sarà possibile sfruttare tutte le possibilità che il marketing mette a disposizione per incrementare la propria brand awareness. Elemento fondamentale in questa integrazione di strategie è quello di non focalizzarsi troppo sull’uno a sfavore dell’altro, cercando di mantenere un buon equilibrio tra le due strategie anche in base al settore di appartenenza dell’attività.
Strategie di offline marketing
Come accennato precedentemente, le strategie di offline marketing possono essere molteplici. Vediamo insieme le più importanti.
Carta stampata
Possiamo dire che questo sia il media più antico in assoluto. Dall’avvento della stampa, nel XV° secolo, i primi illustratori hanno cominciato a promuovere beni e servizi fino ad arrivare ai giorni nostri. Con il termine “carta stampata” comprendiamo tutte quelle attività promozionali che passano su supporti cartacei. Alcuni esempi possono essere volantini, cataloghi, brochure, cartelloni pubblicitari, riviste, quotidiani e quant’altro.
Ultimamente si sente sempre più spesso parlare della crisi della carta stampata: le persone infatti leggono sempre meno su supporti cartacei, prediligendo i loro equivalenti digitali. Questo è vero solo in parte: recenti studi hanno dimostrato che i mezzi di comunicazione stampati sono prediletti dalla maggior parte della popolazione adulta. Nella nostra strategia di marketing, questa informazione risulta essere di fondamentale importanza. Infatti, se la nostra target audience è adulta, molto probabilmente leggerà dei giornali. Per raggiungere questa fetta di popolazione, dovremo quindi essere presenti sulle riviste lette dal nostro pubblico.
L’utilizzo di questi mezzi di comunicazione si adatta pressoché a qualsiasi azienda. Infatti, è uno strumento accessibile a qualsiasi portafoglio, sia esso di una grande multinazionale o di una PMI. Certamente, nel primo caso, la multinazionale potrà permettersi di pubblicare il suo messaggio promozionale su testate più di rilievo, mentre la PMI può comparire su riviste di settore, più di nicchia, ma comunque importanti per il proprio pubblico.
Televisione e radio
Quando si pensa alla pubblicità, il primo mezzo di comunicazione a cui si pensa è la televisione. Vuoi perché ancora oggi è uno dei canali più diffusi, vuoi perché i commercial televisivi sono quelli più creativi e fuori dagli schemi, la televisione è ancora il canale prediletto per i grandi brand. La combinazione di immagini e audio, infatti, ha il potere di rimanere impressa nella memoria delle persone più a lungo rispetto ad altri tipi di comunicazione. Chi non ricorda almeno uno spot della Mulino Bianco o di Coca-Cola, tanto per citare alcuni colossi del settore del food & drink?
Diverso, invece, il caso della radio, che si avvale solo dell’audio per attrarre l’attenzione dei consumatori. In pochi secondi, generalmente 15, uno spot radiofonico deve essere in grado di colpire l’ascoltatore e portarlo a effettuare un’azione (cercare l’azienda su Internet? Visitare il negozio fisico? Fare un acquisto online?).
Secondo le statistiche Istat, la televisione è il mezzo di comunicazione preferito da oltre il 90% della popolazione italiana. Le fasce di età che guardano di più la televisione sono quella dei giovanissimi, fino ai 14 anni, e quella degli anziani, dai 60 anni in su. Per quanto riguarda la radio, invece, la percentuale di ascoltatori giornalieri è del 52%, con predilezione per la fascia d’età tra i 25 e i 59 anni. Questi dati ci possono far capire su quale canale offline investire in base al nostro pubblico di riferimento.
Eventi offline
Sebbene la pandemia di Covid-19 abbia fermato gli eventi in presenza per lungo tempo, questi sono fondamentali per tessere una rete di contatti. La partecipazione alle fiere di settore, infatti, è un modo per le aziende di entrare in contatto con un pubblico già interessato al loro prodotto/servizio. I contatti presi durante questi eventi, dunque, sono più inclini a diventare lead.
Inoltre, durante una fiera, le aziende hanno la possibilità di costruire uno stand completamente personalizzato, che riflette in toto l’identità aziendale e la comunica all’esterno. Del resto, tutto è comunicazione: dal modo in cui viene organizzato lo stand, ai colori scelti, fino all’arredamento. Questo contribuirà a far avvicinare persone in linea con i valori e la filosofia rappresentati dallo stand aziendale.
Anche questa strategia di marketing offline si adatta a tutte le tasche: dagli stand più minimal che richiedono un budget minore, fino agli stand super tecnologici, ogni azienda dovrebbe stanziare un budget per partecipare a questi eventi. Eventi che contribuiscono a fare lead generation alla vecchia maniera e a migliorare la brand awareness!
Cartelloni pubblicitari e volantini
Ultima, ma non per importanza, strategia di marketing offline che analizziamo oggi è quella della cartellonistica pubblicitaria e del volantinaggio. Chi di noi non si è mai trovato sovrappensiero ad osservare un manifesto alla fermata del bus? O chi di noi non ha mai ricevuto un buono sconto per posta da quella nuova pizzeria sotto casa?
Tutte queste forme di marketing sono per noi quasi scontate, poiché vi siamo abituati ormai da diverso tempo. Tuttavia, ancora oggi risultano efficaci, in quanto in grado di raggiungere capillarmente enormi quantità di persone. Ovviamente, anche questo tipo di marketing ha delle regole ben precise affinché la campagna pubblicitaria produca i risultati sperati.
Qualche anno fa, ad esempio, la celeberrima ditta di energy drink Red Bull ha affisso dei cartelloni pubblicitari in metropolitana a Milano per raggiungere una specifica fetta di popolazione. Quale? Gli studenti universitari che ogni mattina utilizzavano la metro per andare a lezione. Su cosa hanno fatto leva? La necessità degli studenti di essere sempre performanti per ottenere ottimi risultati agli esami. Bingo.