Hai un’attività e desideri far sapere a quante più persone possibili che esisti? Ci spiace comunicarti che non sempre questa è una strategia vincente. Lascia che ti illustriamo che cos’è la target audience e perché dovresti concentrare i tuoi sforzi comunicativi in direzione di un pubblico ben preciso.
Che cos’è la target audience?
Il termine “target audience” può essere tradotto dall’inglese come “pubblico di destinazione” o “pubblico di riferimento“. In sostanza, quindi, la target audience non è altro che un gruppo ben definito di clienti all’interno di un mercato. Questo gruppo di clienti o potenziali tali risponde alle domande “a chi è rivolto il mio prodotto/servizio?” e “a chi può interessare il mio prodotto/servizio?”. Infatti, le persone appartenenti a questo gruppo sono accomunate da interessi, esigenze, caratteristiche che li portano ad essere interessati al tuo prodotto/servizio.
Facciamo un esempio: se la nostra azienda produce pannolini, sicuramente la target audience sarà composta da neogenitori, con fascia d’età tra i 16 e i 50 anni circa, con prevalenza di pubblico femminile. Se però a questo aggiungiamo anche il fatto che ci occupiamo di produrre pannolini biodegradabili e green, allora il nostro segmento di pubblico si riduce a tutti coloro che possiedono i requisiti già citati e sono anche interessati al tema dell’ecosostenibilità.
Perché è importante definirla?
Avere una target audience ben definita è importante soprattutto per attuare le giuste strategie di marketing. Infatti, conoscere il proprio pubblico significa conoscerne i gusti e le necessità. Questo permetterà al team marketing di studiare a fondo contenuti di qualità e soprattutto interessanti per quel determinato segmento di pubblico. Ricorda sempre: non basta un unico messaggio per tutti! Se il nostro target è un pubblico anziano, difficilmente attueremo strategie di digital e social media marketing.
Inoltre, seguire un segmento di pubblico più ridotto, ti permetterà di concentrare i tuoi sforzi (economici e non) verso un gruppo più propenso all’acquisto del tuo prodotto o servizio. In altre parole, segmentare il pubblico consente di ottimizzare il budget delle campagne di marketing in direzione di un pubblico sì più piccolo, ma con un alto potenziale di conversione.
In questo senso, vale il detto “quality over quantity“: la qualità del pubblico al quale ci rivolgiamo, infatti, è più importante rispetto alla quantità. Proviamo a pensare di poter raggiungere un pubblico molto vasto ma non scrupolosamente definito in base a interessi e caratteristiche: quanti di questi saranno interessati realmente al nostro prodotto o servizio? E quanti lo acquisteranno poi se non abbiamo effettuato a monte una scrematura del nostro pubblico? In altre parole, più la nostra target audience è dettagliata, maggiori sono le probabilità di acquisire potenziali nuovi clienti.
Come si identifica la target audience?
Il modo più immediato e più affidabile per identificare la propria audience consiste nell’analisi del traffico del sito web dell’azienda e dei social media. Sul sito web infatti possiamo ottenere importanti dati per la targhettizzazione del pubblico grazie allo strumento Google Analytics. Attraverso questo servizio, possiamo scoprire numerose informazioni utili per segmentare il nostro pubblico. Le informazioni spaziano dai dati demografici, fino al tempo di permanenza sul nostro sito, dai Paesi di residenza del pubblico, fino agli interessi. Sui social media, invece, la sezione Insights offre una panoramica sui dati comportamentali e demografici delle persone che ci seguono. In particolare, con lo strumento Facebook Audience Insights, è possibile sia analizzare il proprio pubblico, sia rilevare dati su un potenziale pubblico da raggiungere attraverso inserzioni mirate.
Altro strumento molto utile per riconoscere il proprio pubblico è quello di identificare le proprie Buyer Personas. Una Buyer Persona è una rappresentazione del cliente tipo di una determinata azienda. Il profilo del cliente tipo viene creato attraverso indagini di mercato e dall’analisi degli acquirenti dell’azienda. Non solo viene analizzato il comportamento d’acquisto del cliente ideale, ma anche abitudini comportamentali, idee, situazione familiare, cultura e tanto altro. Nel delineare l’identikit della buyer persona si prendono quindi in esame tre aspetti fondamentali:
- dati socio-demografici: comprende dati come età, sesso, residenza, stato di famiglia, condizione economica;
- dati psicografici: sono relativi agli interessi, allo stile di vita e alla personalità;
- dati comportamentali: si riferiscono al comportamento d’acquisto e alla customer journey del cliente.
Stilando l’identikit del proprio cliente tipo, l’azienda avrà quindi uno strumento utilissimo nelle sue mani, attraverso il quale potrà capire come personalizzare la comunicazione per attirare il proprio target. Inoltre, con lo studio del customer journey, e cioè del percorso d’acquisto dei propri clienti, l’azienda può capire esattamente in quale touchpoint il cliente è venuto a contatto con l’azienda, migliorandone l’efficacia se necessario.